Quello di quest’anno è stato davvero un Vinitaly intenso e con una partecipazione di pubblico notevole. Erano anni che non vedevamo una partecipazione così importante, soprattutto nei giorni di domenica e lunedì. Due settimane dopo il ProWein di Dusseldorf questo Vinitaly ci ha dato molte soddisfazioni, ovviamente con i limiti strutturali e logistici ormai “fisiologici” che tutti ben conoscono... Il Vinitaly a differenza del Prowein è la vetrina del vino italiano per eccellenza, i vari operatori e compratori interessati ai prodotti italiani non possono mancare al Vinitaly poiché in altre manifestazioni del genere (come il Prowein) l’Italia è solo in parte rappresentata. I numeri ufficiali parlano di 155.000 visitatori nell’arco delle 4 giornate, ovviamente non solo addetti ai lavori ma anche tanti appassionati e consumatori comunque molto attenti ed interessati, anche se il Vinitaly dovrebbe essere riservato solo agli operatori è più che giusto dare la possibilità a tutti di partecipare anche perché alla fine è il consumatore finale che compra il vino! Quest’anno inoltre dopo ben 25 anni di assenza anche il Presidente del Consiglio ha visitato il Vinitaly; Matteo Renzi con il suo solito modo di fare conviviale e un po’ scherzoso ci ha concesso (grazie all’aiuto dell’amico Alessandro Scorsone) “due parole due” ed una mezza foto, ovviamente comprensibile vista la folla incredibile che lo seguiva ed assaliva. Durante la conferenza stampa il Presidente ha ribadito che per l’economia italiana il settore enologico è fondamentale e soprattutto dobbiamo credere nell’indiscussa qualità del prodotto “Made in Italy” come appunto il vino. Il settore “internazionale” quest’anno è stato molto ridotto, relegato in un piccolo padiglione giusto per “rappresentanza”, forse se ne potrebbe fare a meno e puntare tutto sui prodotti e produttori italiani. Per la prima volta i quattro giorni sono stati così intensi che quasi ci è mancato il tempo per fare nuovi assaggi e dedicarci un po’ a scovare nuove realtà interessanti. La maggior parte del tempo è stato infatti impiegato per saluti e “pubbliche relazioni” con i produttori che conosciamo da tempo e i nuovi che hanno preso parte a Calici sotto l’albero 2013, visite importanti proprio in funzione dell’organizzazione dell’edizione 2014. Poiché sarebbe noioso e pesante riportare qui l’elenco dei produttori visitati vi rimandiamo alla ricca galleria fotografica che riporta il nominativo per ogni immagine. Interessanti le degustazioni organizzate durante le quattro giornate dalle Regioni, dai Consorzi, dai produttori stessi etc. Visto il poco tempo a disposizione siamo riusciti a partecipare a due di queste. La prima organizzata dal Consorzio “Terre dell’alta Val d’Agri" dal CRA e dell’ONAV è stata una degustazione di microvinificazioni sperimentali di antichi vitigni autoctoni rinvenuti in varie zone della Basilicata, la seconda organizzata dall’Associazione Culturale “La riviera friulana” che si occupa di promuovere e far conoscere i vini ed i prodotti delle zone costiere del Friuli (Grado, Aquileia, Marano, Procenicco, Lignano). In degustazione tre vini delle DOC Friuli Annia, Latisana ed Aquileia, tra cui la Malvasia dell’amico Sergio Bortolusso hanno accompagnato un assaggio di branzino e l’anguilla cucinata “al bastone” come facevano una volta i pescatori. Durante questa degustazione abbiamo fatto un piccolo intervento per confermare la bontà e l’importanza dei vini di queste zone del Friuli. |